Carta dei diritti del bambino in ospedale
E’ il documento pubblico attraverso il quale vengono individuati i diritti specifici e concreti in tema di salute del bambino.
- Il diritto alla salute. L’ASUFC si impegna alla promozione della salute del bambino fin dall’epoca prenatale, con interventi educativi e di assistenza durante gravidanza, parto e primi mesi di vita in cui sarà favorito il sereno inserimento del neonato nella famiglia e promosso l’allattamento naturale. Saranno attuati interventi di educazione sanitaria con particolare riguardo a nutrizione, igiene personale e ambientale, prevenzione di malattie infettive e incidenti e per favorire stili di vita salubri finalizzati anche a prevenire patologie croniche nella vita adulta.
Sarà infine posta grande attenzione, in tutte le fasi d’età, dalla nascita all’adolescenza, alla tutela della salute mentale, all’inserimento scolastico e in comunità e alla progressiva autonomia e maturazione dei giovani, che andranno favoriti nel libero accesso ai servizi. Saranno svolti interventi di educazione sanitaria anche per la prevenzione delle dipendenze e del disagio psichico e sociale. - Il diritto ad una assistenza “globale”. I sanitari terranno conto del contesto di vita e della globalità dei problemi del bambino e opereranno in sintonia tra loro, con la famiglia, le comunità e tutte le strutture sanitarie, sociali ed educative esistenti nel territorio.
- Il diritto alla qualità delle cure. Il personale si impegna all’aggiornamento permanente delle proprie competenze tecniche, sanitarie e culturali e a fornire cure fondate sulle più recenti evidenze scientifiche e su linee guida consigliate da società scientifiche nazionali ed internazionali. Nel caso le risorse non consentano di far fronte a particolari esigenze del bambino sarà dovere dei sanitari indirizzare la famiglia presso altre strutture con competenze adeguate. Sono garantite le migliori prestazioni sanitarie possibili a tutti i minori, senza alcuna distinzione di sesso, razza, colore, lingua, religione, opinione politica, reddito, condizione legale, sociale o sanitaria del bambino o dei suoi genitori. Particolare attenzione verrà anzi prestata a tutti i bambini con problemi complessi.
- Il diritto alla propria identità e alla privacy. Ogni bambino ha il diritto di essere identificato con il proprio nome (non con un numero o la propria patologia...) e al rispetto del pudore e della propria sensibilità e riservatezza con particolare attenzione soprattutto verso gli adolescenti. Il personale rispetterà gli obblighi professionali e di legge riguardanti il segreto professionale e il trattamento dei dati sensibili concernenti la privacy.
- Il diritto di essere ascoltati e resi partecipi. Il personale instaurerà con il bambino e la famiglia rapporti improntati sul rispetto, la collaborazione e l’informazione riguardo ogni aspetto della salute e delle cure. Tempo e spazi adeguati devono essere predisposti per l’ascolto dei problemi di bambini e famiglie. Il linguaggio usato dovrà essere comprensibile e adeguato all’età e alla cultura del bimbo e dei familiari.
L’Azienda promuove il miglioramento della qualità delle cure anche coinvolgendo attivamente famiglie e associazioni di volontariato, mettendo a disposizione l’Ufficio Relazioni con il Pubblico e impegnandosi a valutare periodicamente il proprio operato con programmi di sorveglianza epidemiologica e dei principali indicatori di salute della popolazione.
L’Azienda favorisce, altresì, con la partecipazione delle famiglie e della rete dei servizi sociali e sanitari, la costruzione e la diffusione di una cultura che riconosca all’età evolutiva competenza e capacità ad esprimere i bisogni e, che di conseguenza, appronti risposte rispettose della specificità e soggettività del bambino e dell’adolescente. - Il diritto di essere informati. Il personale si impegnerà a chiarire modalità, vantaggi, svantaggi, eventuali alternative e rischi di ogni tipo di cura, specie di quelle più complesse. Sarà ricercato il consenso informato e la partecipazione attiva della famiglia e del bambino, che perlomeno dai 6 anni in poi ha crescenti capacità e diritti di essere coinvolto nelle scelte che lo riguardano.
- Il diritto all’autonomia nelle cure. Il bambino affetto da patologie complesse, croniche o ricorrenti sarà aiutato ad apprendere una gestione quanto più possibile autonoma e consapevole dei propri problemi.
- Il diritto a interventi meno invasivi e dolorosi e di non essere separati dai familiari. Il personale ha il dovere di minimizzare tutte le fonti di ansia, stress e dolore anche scegliendo, a parità di efficacia, gli interventi meno invasivi. Particolare attenzione sarà posta alla prevenzione e terapia del dolore, anche nei bimbi più piccoli e incapaci di esprimersi verbalmente.
In caso di ricovero è opportuno che tutti i bambini siano accolti in strutture pediatriche assieme ad un familiare e siano assistiti da personale specializzato nelle cure all’infanzia e nel sostegno anche psicologico dei genitori. - Il diritto di essere assistiti dal proprio medico. Il ricorso ai ricoveri deve essere ridotto al minimo indispensabile, favorendo piuttosto l’assistenza domiciliare. Ogni bambino ha il diritto di essere assistito dal proprio medico di fiducia e l’Azienda Sanitaria si impegna a creare le condizioni per cui ogni bambino possa disporre del proprio pediatra di base. Tutti i sanitari collaboreranno in armonia con il pediatra/medico del bambino per favorire la massima continuità, organicità ed efficacia della comunicazione e delle cure.
- Il diritto di essere protetti da ogni forma di violenza fisica e psichica. Il personale sanitario ha il mandato di fornire ai minori tutto l’appoggio necessario per prevenire e individuare ogni forma di violenza fisica e psichica compresi il maltrattamento, la violenza sessuale, l’abbandono, lo sfruttamento. Per ottemperare le norme di legge a tutela dei minori e in ogni altro caso di necessità le suddette situazioni vanno segnalate tempestivamente alle autorità e/o ai servizi sociosanitari competenti.