Didattica, formazione e ricerca
Obiettivo importante della Struttura è garantire al personale medico, sia in formazione che già formato, un aggiornamento professionale continuo.
In quest’ottica, la Struttura è sede di insegnamento della disciplina Cardiochirurgia per gli studenti dei Corsi di Laurea magistrale in Medicina e Chirurgia (IV anno) ed in Biotecnologie Sanitarie (I anno) dell’Università degli Studi di Udine.
Inoltre, è sede della Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia dell’Università di Udine: i Colleghi in formazione vengono formati su svariati aspetti della disciplina cardiochirurgica, molti dei quali innovativi sia sul piano clinico che sperimentale, ottenendo in tal modo un bagaglio culturale e tecnico sempre all'avanguardia.
Gli Specialisti Cardiochirurghi componenti lo staff della Struttura, d’altro canto, partecipano nell’arco dell’anno ai Congressi delle più importanti Società Scientifiche dell'ambito cardiologico, cardochirurgico e vascolare, venendovi altresì spesso invitati in qualità di relatori e/o moderatori.
Ricerca
In ottemperanza alla Convenzione di Helsinki per la tutela del paziente e seguendo protocolli approvati dal Comitato Etico Regionale, la ns SOC ha partecipato e partecipa a ricerche cliniche multidisciplinari - mono- e multicentriche, prospettiche e retrospettive, nazionali ed internazionali - volte all’individuazione di nuovi percorsi terapeutici chirurgici o farmacologici e/o al continuo miglioramento delle cure prestate.
I pazienti che potrebbero essere coinvolti nei suddetti protocolli di ricerca vengono esaurientemente informati dei vari aspetti e firmano consensi dedicati; la partecipazione a questi trials è del tutto volontaria, ed il rifiuto all’inclusione in essi non pregiudica in alcun modo il tipo e la qualità delle cure.
Sperimentazioni cliniche
- TA-AAD
- The Bentall procedure with CarbosealTM and Carboseal ValsalvaTM composite conduits
- VPN-PC
Progetti di ricerca
- Cardiac preservation with normothermic donor heart perfusion compared to standard cold storage in heart transplantation: a new standard of care to face