La cura del carcinoma mammario: tra benefici e rischi
Convegno
dal 10 ottobre 2025 Udine - Hotel Là di Moret
II 10 ottobre ritorna l’annuale incontro, coordinato dal Dipartimento di Area Oncologica di ASUFC, diretto dal dr. Giuseppe Aprile, centrato su progresso e innovazione per la cura della donne con diagnosi di neoplasia della mammella.
Quest’anno il convegno verterà principalmente sugli aggiornamenti terapeutici e sulla qualità di vita delle pazienti. In tavole rotonde multidisciplinari saranno affrontate tematiche riguardanti la gestione degli effetti collaterali dei trattamenti locoregionali come la chirurgia e la radioterapia e dei trattamenti sistemici come la chemioterapia, l’ormonoterapia, le nuove terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia. I benefici dell’attività fisica saranno approfonditi nell’intervento della prof.Jennifer Ligibel del Dana-Farber Cancer Institute di Boston, una delle maggiori esperte internazionali dell’impatto dello stile di vita sulla prognosi delle pazienti con tumore al seno.
L’iniziativa si svolge nell’ambito di Ottobre Rosa, mese dedicato alla prevenzione del tumore della mammella.
Il tumore della mammella rappresenta oggi la neoplasia con maggiore incidenza nel sesso femminile, si stima che nella nostra regione vi siano circa 1.300 nuovi casi all’anno.
“Grazie al trattamento multidisciplinare il tasso di guarigione supera il 90% negli stadi precoci - spiega il dr. Alessandro Minisini, responsabile del gruppo dipartimentale oncologico di patologia mammaria - i trattamenti tuttavia possono avere un impatto sulla qualità di vita e pertanto è importante poterne discutere tra professionisti per condividere strategie di aiuto per le donne. Lo scopo è di aumentare l’aderenza ai trattamenti così da renderne massimo il beneficio.”
“Accanto alle cure oncologiche un aspetto importante è il mantenimento di uno stile di vita sano - puntualizza la dr.ssa Marta Bonotto- e un adeguato livello di attività fisica regolare può essere di aiuto nel migliorare la qualità di vita delle nostre pazienti in trattamento”. La partecipazione allo screening mammografico e il trattamento multidisciplinare rimangono il cardine per migliorare i tassi di guarigione di questa neoplasia.