Clinica Reumatologica: bilancio dei primi 18 mesi di attività dell'ambulatorio per la vaccinazione contro l'Herpes Zoster per pazienti fragili

 mercoledì 8 novembre 2023

Dal 16 marzo 22 completato il ciclo per oltre 110 pazienti

Dal 16 Marzo 2022 è stato aperto presso la Clinica di Reumatologia dell’Ospedale di Udine un ambulatorio settimanale per la vaccinazione di pazienti affetti da malattie immunoreumatologiche che a causa della malattia e delle terapie immunosoppressive sono a maggior rischio di herpes zoster. In larga parte si tratta di pazienti affetti da malattie autoimmuni croniche come l’artrite reumatoide, o meno frequenti o rare, come il lupus, la sclerodermia o le vasculiti, che vengono usualmente trattate con farmaci che deprimono costantemente il sistema immunitario, tra cui gli steroidi e gli immunosoppresori convenzionali e biotecnologici.

Il personale medico, infermieristico e amministrativo della Clinica e della Direzione Medica si integra con il Dipartimento di Prevenzione per la gestione del percorso, realizzando quindi un modello di sinergia tra ospedale e territorio.

Tale iniziativa ha rappresentato una novità assoluta nell’ambito dell’offerta vaccinale del FVG ed una delle prime esperienze su tutto il territorio nazionale. La prevenzione nei confronti dello Zoster, svolta finora presso i Dipartimenti di Prevenzione, è fruibile oggi anche in Ospedale, all’interno della Clinica che ha già in cura i pazienti immunoreumatologici, semplificando quindi il percorso vaccinale e generando continuità fra la Medicina Territoriale e l’Ospedale.  Ciò consente al paziente di confrontarsi direttamente con lo specialista in merito all’opportunità della vaccinazione e alla tempistica ottimale con cui effettuarla, che tenga conto delle terapie in atto o in procinto di essere avviate e della attività di malattia del singolo paziente. Il rapporto di fiducia fra il paziente e lo specialista ospedaliero consente di veicolare correttamente le informazioni relative alla protezione del paziente fragile, ottimizzando lo strumento della vaccinazione e creando un percorso virtuoso tra ospedale e territorio.  

Nell’arco dei primi 18 mesi di attività 110 pazienti hanno completato l’intero ciclo vaccinale, che consta di due dosi a distanza di 8 settimane, e altri venti pazienti hanno effettuato la prima dose. Si tratta nell’80% di donne di età media pari a 65 anni, di cui circa la metà affette da artrite reumatoide e l’altra metà da altre artropatie infiammatorie croniche e malattie autoimmuni sistemiche, come il lupus, la sindrome di Sjögren o la sclerodermia. Un dato particolarmente interessante è quello relativo all’alta prevalenza di pazienti, circa il 50%, con pregressi episodi di infezione da HZV; tale popolazione risulta maggiormente a rischio di contrarre una nuova infezione e di andare incontro a complicanze severe, come la neuropatia post-erpetica. Ciò sottolinea l’urgenza di intervenire più precocemente con la prevenzione vaccinale nei pazienti con malattie immunoreumatologiche, già prima dell’avvio dei trattamenti immunosoppressivi o nelle fasi precoci dopo la diagnosi.

Questa attività di vaccinazione/prevenzione è stata associata anche ad un progetto di ricerca sulla efficacia e sicurezza di questo vaccino nella popolazione di pazienti immunoreumatologici, data la mancanza di dati specifici e il costante aumento di interesse della comunità scientifica rispetto all’immunizzazione dei pazienti immunodepressi. Quello che è stato rilevato è che il vaccino è stato molto ben tollerato: gli eventi avversi più comuni, rilevati nel 50% dei casi, erano di lieve entità, rappresentati per lo più da dolore nella sede di iniezione o, meno frequentemente, da febbricola o cefalea, e raramente hanno necessitato di analgesici. Un singolo paziente ha presentato un evento avverso che ha precluso il completamento del ciclo vaccinale. Solo 4 pazienti sono andati incontro ad una lieve riattivazione della malattia di base; ciò rassicura sulla sicurezza della vaccinazione e conferma l’importanza di poter condividere con lo specialista la gestione della terapia di fondo. Infine, ma di estrema importanza, un solo paziente ha sviluppato una recidiva di infezione erpetica dopo la vaccinazione, di entità lieve e senza complicazioni.

“Questa è la prima esperienza nazionale di vaccinazione per Herpes Zoster da parte di una Clinica di Reumatologia -afferma il prof. Luca Quartuccio – Il bilancio ad un anno e mezzo dall’avvio del servizio è molto positivo, sia in termini di partecipazione e soddisfazione da parte dei pazienti, che si vedono supportati in un’importante scelta di salute, sia in termini di sicurezza e tollerabilità della vaccinazione. È un servizio in cui i pazienti ritrovano il proprio personale medico specialistico, infermieristico e amministrativo nella gestione del vaccino. Si è registrata una grande soddisfazione anche da parte della Medicina territoriale, che ha visto snellirsi il percorso di protezione del paziente fragile. L’auspicio è di sensibilizzare ulteriormente i medici di medicina generale, i medici specialisti e la popolazione, affinchè vengano raggiunti virtualmente tutti i pazienti che possono beneficiare di questo importante strumento di prevenzione, e di poter ampliare, in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione, l’offerta vaccinale del nostro sevizio nel prossimo futuro.