Infiltrazione nei gliomi: nuovo target terapeutico - GLIOBLASTOMA
Il progetto si articolerà in quattro parti strettamente interconnesse: 1)Caratterizzazione della motilità delle cellule tumorali; 2)Realizzazione di un modello “in provetta” affidabile di GBM; 3)Identificazione di nuovi farmaci; 4) Sviluppo di test per predire la risposta ai farmaci.
È noto che le cellule staminali del GBM (GSC) hanno un ruolo chiave nello sviluppo del tumore e nella capacità che ha il GBM stesso di infiltrarsi nel tessuto sano. “Glioblastoma” utilizzerà una banca di 40 linee GSC isolate dai pazienti con GBM disponibile presso UniUD/ASUIUD. Con l’ausilio del “live-cell imaging”, tecnica che consente lo studio delle cellule in live usando la “time-lapse microscopy”, studieremo in primis la motilità delle GSC. In secondo luogo, testeremo in live l’effetto di inibitori di varie proteine coinvolte nella motilità neuronale come le Rho-GTPasi ed altre proteine già da noi studiate in neuroni sani. Risultati preliminari “in provetta“ hanno individuato un cocktail di inibitori in grado di diminuire notevolmente la motilità di alcuni tipi di GBM. Alcuni di questi inibitori hanno target simili a farmaci già usati ed approvati nella sperimentazione clinica per la cura del Melanoma o del Carcinoma ovarico.
Inoltre, al fine di realizzare un modello maggiormente affidabile di GBM, le GSC saranno coltivate insieme ad astrociti/oligodendrociti sani, o in presenza di nuovi substrati nanotecnologici, così da riprodurre il microambiente in cui il tumore si sviluppa. Questo modello ci permetterà di:
- Studiare meglio i meccanismi di infiltrazione del GBM;
- Testare l’efficacia degli inibitori che abbiano dato ottimi risultati in “live-cell imaging”. Infine, utilizzeremo la biobanca di tessuti neoplastici presenti presso ASUIUD per correlare i dati cellulari con la risposta ai farmaci e la prognosi di ~200 pazienti, sviluppando quindi, alla fine del progetto, test di predizione di risposta alla terapia sia in provetta che su tessuto.