ASUFC premiata per un progetto di ricerca a supporto di data manager e infermieri di ricerca
giovedì 10 marzo 2022
Dal Bando “Roche per la ricerca clinica” un finanziamento di euro 30.000 per un progetto innovativo nell’ambito dell’oncologia
Proviene dall’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale di Udine uno dei 10 progetti selezionati da Fondazione GIMBE e premiati con 30 mila euro ciascuno nell’ambito del Bando “Roche per la ricerca clinica - A supporto delle figure di data manager e infermieri di ricerca”.
Il progetto è legato alla conduzione di uno studio clinico di fase III che valuta l’efficacia di un trattamento molto promettente con terapia a bersaglio molecolare, chemioterapia e immunoterapia per il tumore della mammella ad alto rischio (HER-2 positivo). La terapia viene somministrata in fase preoperatoria e, dopo l’intervento chirurgico, continua anche in fase postoperatoria con lo scopo di aumentare la probabilità di guarigione definitiva. Lo studio, coordinato dalla Fondazione Michelangelo di Milano, è condotto a Udine con la responsabilità del dott. Mauro Mansutti che si occupa da anni di tumore della mammella.
Il progetto è stato coordinato dal Dr. Mauro Mansutti, che lavora presso l'Oncologia del Santa Maria della Misericordia da oltre 20 anni: è responsabile della Struttura semplice DH ed ambulatori nel Dipartimento di Oncologia dell'Academic Hospital di Udine. Si è laureato in Medicina e Chirurgia all'università di Trieste, specializzato in Anatomia patologica e in Oncologia medica. Si è occupato principalmente della cura medica integrata del carcinoma mammario e nella ricerca clinica dei trattamenti prechirurgici, anche delle pazienti anziane. Fa parte dell'European Board della Fondazione Michelangelo di Milano ed ha all'attivo circa 90 pubblicazioni scientifiche ed oltre 150 comunicazioni a congressi, h-index 21.
"L'Oncologia udinese sin dai primi anni 90 ha cooperato agli studi pionieristici del grande Gianni Bonadonna per definire la migliore cura pre-chirurgica in donne con tumore mammario – dichiara il Dott. Mauro Mansutti – e l’'impegno in queste ricerche ha permesso alle pazienti friulane di accedere a cure innovative e nuovi farmaci senza doversi sottoporre a viaggi della speranza lontano da casa. Queste donne hanno dato un contributo fondamentale nel definire nuovi standard di cura per una chirurgia sempre meno invasiva e terapie mediche meglio tollerate. La collaborazione storica di Udine con Gruppi di ricerca internazionali e con la Fondazione Michelangelo ci consente di anticipare l'innovazione medico scientifica e di creare un terreno fertile per preparare gli oncologi di domani."
L’infermiere di ricerca selezionato svolgerà per 12 mesi attività di ricerca clinica presso ASU FC di Udine, avendo modo di consolidare le proprie competenze per gestire al meglio lo studio clinico e portare così non solo un miglioramento della qualità della ricerca stessa ma anche della sicurezza dei pazienti che vi partecipano.
L’Azienda Sanitaria Universitaria “Friuli Centrale” (ASU FC) assicura le attività assistenziali essenziali allo svolgimento delle funzioni istituzionali di didattica e ricerca prioritariamente nel presidio ospedaliero hub “Santa Maria della Misericordia” di Udine. Il sistema organizzativo ospedaliero è articolato come segue: presidio ospedaliero universitario di secondo livello "Santa Maria della Misericordia” di Udine; presidio ospedaliero di base “San Daniele del Friuli e Tolmezzo” con 2 sedi (San Daniele e Tolmezzo); presidio ospedaliero di base “Latisana e Palmanova” con 2 sedi (Latisana e Palmanova); Istituto di medicina fisica e riabilitazione "Gervasutta" con sede a Udine.
“È opinione largamente condivisa dalla comunità scientifica internazionale che fare attività di ricerca clinica aiuti a migliorare la qualità delle cure oncologiche” – dichiara il Direttore Oncologia Ospedale Udine Gianpiero Fasola – e ciò caratterizza anche lo sforzo quotidiano del nostro Gruppo, teso al miglioramento dei processi di cura e orientato anche alla formazione di nuovi specialisti in Oncologia, in collaborazione con l’Università di Udine”.
L’essenzialità della figura di data manager, che pur esistendo da tempo ha iniziato ad essere riconosciuta solo negli ultimi anni, è attualmente consolidata a livello nazionale non solo per l’ordinaria gestione del dato, ma soprattutto per il coordinamento delle procedure e di tutto il personale coinvolto nei trial clinici. Gli altri 9 Enti vincitori, infatti, provengono da diverse regioni d’Italia: Friuli Venezia-Giulia (ASUGI di Trieste), Lombardia (IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, ASST Spedali Civili di Brescia e ASST di Monza), Emilia-Romagna (IRCCS di Bologna e AOU di Modena e di Parma), Piemonte (Università degli Studi di Torino) e Sicilia (AOU Policlinico G. Rodolico-San Marco di Catania). Oltre all’oncologia, i progetti della seconda edizione sono stati candidati per le aree ematologia oncologica, neuroscienze, reumatologia, malattie respiratorie e coagulopatie ereditarie.
Da 125 anni le attività di Ricerca e Sviluppo rappresentano per Roche un imperativo strategico, che si è tradotto in soluzioni concrete in grado di cambiare il corso naturale di diverse patologie gravi per le quali non esisteva una cura. È ormai evidente che per assicurare gli standard qualitativi ed etici richiesti nell’ambito della ricerca, il valore aggiunto sia rappresentato da figure professionali nuove, come quelle del data manager e dell’infermiere di ricerca, essenziali non solo per garantire la qualità dei dati raccolti ma soprattutto per il coordinamento degli studi clinici, delle procedure e di tutto il personale coinvolto nella sperimentazione. A supporto della formazione continua di tali figure, Roche ha confermato il suo impegno anche per il 2022, lanciando la nuova edizione del bando che finanzierà ulteriori 10 progetti nelle aree terapeutiche oncologia, ematologia oncologica, oftalmologia, neuroscienze e coagulopatie ereditarie.