"Cielo Rosso": la canzone dei ragazzi di Udine nata dal laboratorio di songwriting con Marco Anzovino

 giovedì 2 marzo 2023

Martedì 28 febbraio si è svolta la giornata conclusiva del laboratorio musicale di "songwriting " condotto dal maestro Marco Anzovino presso l’IMFR Gervasutta alla presenza del personale della NeuroPsichiatria dell’ Infanzia e Adolescenza  (NPIA) , di  rappresentanti dell’associazione ABIO (Associazione Bambino in Ospedale)  e di un donatore privato che hanno reso possibile la realizzazione del progetto; presenti inoltre per la Direzione ASUFC la dott.ssa Mara Pellizzari, direttore del Distretto di Udine, e il dott. Massimo Di Giusto, Direttore Sociosanitario.

È stato quindi presentato il videoclip dal titolo "Cielo Rosso", frutto del lavoro nei mesi di gennaio e febbraio di una decina di ragazzi che hanno scritto   e cantato il testo, accompagnati nel percorso dal musicoterapeuta Anzovino, da una volontaria dell'ABIO e da due educatori della NPIA.

Per i ragazzi è stato un percorso che ha permesso a tutti loro di vivere un'esperienza di gruppo emozionante ed indimenticabile e di poter compiere un viaggio introspettivo nelle proprie radici emotive, in un lavoro sinergico all'interno di un clima di collaborazione e spirito di condivisione continuo.

La musica è, tra le arti, quella che sa influenzare con più incisività ogni aspetto della natura umana. Il corpo beneficia del ritmo, la melodia stimola l'apparato emotivo, l'armonia e la struttura quello intellettivo.

Va inoltre considerato che la canzone, in quanto linguaggio universale, è un indispensabile strumento relazionale e comunicativo, specie per i giovani che incontrano, nella fruizione musicale, una compensazione personale e sociale alle loro emozioni, alle loro esperienze. 

"Le canzoni sono balsamiche -ha dichiarato Anzovino- soprattutto in adolescenza, tolgono gli angoli più spigolosi e pungenti al dolore, ti portano altrove, ti fanno volare con la fantasia fino al punto da farti star meglio nei fatti, nella realtà. Una canzone può salvarti e sollevarti in determinati momenti della giornata, ti tende la mano, riesce a farti cambiare l’umore.

Il compito di ogni essere umano è quello di esprimere la propria umanità: i ragazzi, cantando le parole che scrivono, svolgono questo compito, scoprendo la loro unicità”.

In questo percorso educativo-terapeutico, i ragazzi sono passati dall’ascolto delle voci dei loro cantanti preferiti, alla scoperta delle voci dei compagni, fino a far ascoltare la propria, imparando ad accettare e ad accettarsi, a mostrarsi per ciò che si è. 

Hanno imparato a "lasciarsi andare" nel gruppo, ad esprimersi con gli altri dentro un'esperienza di coraggio e di libertà, un mezzo cosciente e positivo per la loro crescita ed il loro sviluppo di relazione, ma soprattutto un'esperienza di vita, di gruppo e di protagonismo positivo che ha fatto emergere le loro capacità, i loro talenti, i loro sentimenti, i loro pensieri ed attraverso il linguaggio della canzone ha permesso loro di condividerli  con il mondo esterno attraverso un videoclip, realizzato dai ragazzi con il videomaker Matteo Pavanello, che emoziona e coinvolge per la sua delicatezza ed unicità.

Un'esperienza che si fonda su valori importanti per la crescita di un adolescente come il sano divertimento, la collaborazione, il superamento di difficoltà.

Un percorso che non si basa sulla competizione, dove non devi eliminare nessun compagno per poter emergere, anzi proprio l'aiuto del gruppo rende migliore la performance di ognuno.

La dott.ssa Pellizzari ed il dott. Di Giusto hanno portato, anche a nome della Direzione Generale e Sanitaria dell'Azienda, un sentito ringraziamento a tutte le figure che a titolo diverso, anche come volontari, supportano il percorso di crescita dei ragazzi nelle sue diverse dimensioni. 

Un particolare ringraziamento all’associazione ABIO che dal 2004 ha una costante collaborazione con la NPIA sia a livello territoriale che ospedaliero nello svolgimento di interventi a sostegno del benessere dei bambini e dei ragazzi, di diversi laboratori dedicati e attraverso donazioni di materiali ludici, tecnologici e di mobilio, con il supporto di donatori privati e recentemente anche dell’Associazione UdinAiuta.